Il 21 marzo 1944 nel punto più stretto della valle di Luserna, i partigiani garibaldini cercarono di fermare l’operazione Sparviero.
All’alba del 21 marzo 1944 iniziava in Valle l’operazione ”Sperber” (Sparviero), nome in codice dato al Comando tedesco del rastrellamento che doveva annientare le formazioni partigiane che operavano in Val Pellice, Val di Luserna e Val d’Angrogna.
A Pontevecchio, i Partigiani della brigata garibaldina che controllava la Val Luserna attaccarono le truppe nemiche che avanzavano appoggiate da mezzi corazzati e inflissero loro perdite in uomini e mezzi. In Val Pellice e in Val d’Angrogna le truppe nazifasciste furono attaccate dai partigiani della colonna G.L. e subirono altre perdite. Per rappresaglia i nazifascisti incendiarono case, baite, fienili e saccheggiarono diverse abitazioni. Due civili furono uccisi in Val Pellice.
Nei combattimenti che continuarono per tre giorni in tutta la Valle, caddero 9 partigiani e 40 vennero fatti prigionieri in Val Luserna, 3 partigiani caddero in Val d’Angrogna e 13 furono fatti prigionieri in Val Pellice.
I Partigiani catturati vennero rinchiusi nelle scuderie della Caserma Luigi Pettinati di Luserna San Giovanni e sottoposti ad interrogatori e torture; trasferiti nelle Carceri Nuove di Torino, verranno poi fucilati in parte a Caluso, in parte a Pian del Lot al Colle della Maddalena sulla collina di Torino e in parte deportati in Germania nei campi di sterminio.
L’ultima lettera di Augusto Ferrero, “ Ulisse “, martire a Pontevecchio
Cari genitori, Mamma adorata, ti scrivo prima che la mia squadra entri in azione contro l’odiato nemico. Non so se ti vedrò mai più. Qualunque cosa avvenga ricordati però che tuo figlio si è sempre comportato da uomo d’onore.
Grazie mamma, e grazie anche a te, povero papà, per quello che mi avete insegnato: ho imparato da voi ad amare la mia terra al di sopra di ogni cosa, ed ora è giunto il momento di provare questo amore. Già si sentono le prime scaramucce, tra poco tocca a noi.
Non ho paura, anzi sono tranquillo. E faremo veder anche questa volta cosa è la squadra Balestrieri, e chi sono questi partigiani del popolo. Ma voi operai, e tu caro papà con loro, devi lottare come noi abbiamo lottato perché questa causa deve essere come una sorgente, come una splendida aurora per il lavoratore; mi dovete capire, cari genitori, avrei potuto come tanti altri giovani senza scrupoli restare a casa accanto a voi; ma non posso perché so che voi stessi non mi approvereste se mi mostrassi infingardo e vile davanti a me stesso e alla mia famiglia.
Mamma cara, anche se non tornassi, tu potrai avere l’orgoglio che tuo figlio è caduto per la grande Italia. Pensa mamma, siamo degli Italiani pronti a dare la vita per la nostra terra, guidati da un comandante che per noi è un fratello. Sento che gli altri ci seguiranno fra non molto e che la nostra terra sarà salva. Il nostro sacrificio non sarà quindi inutile.
Ti stringo forte, forte; il momento dell’azione è vicino.
Viva per sempre la nostra terra, a morte i fascisti e i traditori, fuori i tedeschi e libertà al popolo.
Tuo Augusto.
(Ulisse, catturato a Pontevecchio, fu buttato giù da una roccia.)