Che questo 25 aprile sia una festa, una festa per tutti, per chi oggi è sceso in piazza, per chi non ha potuto farlo, per chi non può più, per chi la fine della guerra l’ha solo potuta sognare, per chi l’ha vissuta, per chi, come me l’ha sentita raccontare da un nonno o da un partigiano. Per chi è morto affinchè noi potessimo dire e ascoltare queste parole.

E si, sia festa anche per quella parte di governo a cui non proprio non viene da prendere le distanze dal fascismo, che non riesce a definirsi antifascista, che ancora è legato ai simboli neri del passato, che invece di difendere i diritti sanciti dalla nostra Costituzione cerca di cancellarli.

E che sia festa in tutta Italia, per tutta la cittadinanza, perché non è vero che è una festa solo di alcuni, solo di pochi, perché a capo delle brigate che liberarono Torino c’erano Barbaro e Petralia, due partigiani di origine Siciliana, perché è per un ‘Italia unita che combatterono, non per una divisa.

Non è affatto singolare la presenza del sindaco di Morfelden Walldorf, in questa data, perché a pochi passi da qui è nata l’idea di Europa, come ci ricorda la targa da poco deposta in ricordo di Alterio Spinelli, perché distante da qui c’è un parco intitolato ai martiri della rosa Bianca.

Parco in cui all’inaugurazione, esattamente 14 anni fa, la delegazione tedesca di Morfelden regalò ai presenti delle rose bianche.

Nel pubblico vi era anche Domenica Vottero, staffetta partigiana, che ricevuta la rosa sentenziò che quel dono l’avrebbe portato con se nell’ultimo viaggio e così è stato. Perchè come la Resistenza italiana non ha predicato l’odio così non l’hanno fatto i martiri della Rosa Bianca, uniti dallo stesso desiderio di combattere contro una dittatura disumana, un ‘occupazione militare e politica.

C’è ancora un episodio di cui voglio parlarvi : Mancuso Pietro, partigiano impiccato il 7 Settembre 1944, con altri 7 prigionieri del Carcere le Nuove, a Carignano poco prima di morire esclamò: VIVA L’ITALIA E LA GERMANIA LIBERA” “perché VIVA LA GERMANIA LIBERA? “ chiese l’ufficiale tedesco presente “si viva la Germania libera,…” nonostante Mancuso non riuscì a finire la frase l’ufficiale tedesco ne rimase sconvolto, ai presenti disse che era stato un ordine brutto da eseguire. Pensateci… un condannato che manda un messaggio a chi l’ha condannato, e chi l’ha condannato si lascia sfuggire un commento negativo su un ordine che ha appena eseguito.

Chissà perché l’ufficiale rimase così colpito, forse perché non aveva mai pensato che un partigiano italiano potesse pensare di star lottando non solo per la libertà del suo Paese ma anche per quella di un altro, di un Paese che ha firmato la sua condanna a morte.

Non dimenticatelo, né oggi, né domani, né tra qualche mese dentro le cabine elettorali, non dimenticate mai per quale futuro i partigiani e le partigiane hanno lottato, hanno perso la vita. Quale futuro di pace, quale futuro più giusto e più lieto volevano, perchè purtroppo, non è ancora stato raggiunto, ma non è perduto e non lo sarà mai se agiremo consapevoli di quello che è stato. Se non saremo indifferenti a nessuna delle atrocità che stanno succedendo nel mondo, se sapremo stupirci ancora del male altrui e di conseguenza agire, se sapremo essere partigiani e partigiane di oggi.

Non dimenticate mai che, mi perdoni l’oratore ufficiale di questa giornata se faccio un gioco di parole, nella vita, come nello sport, ci vuole Resistenza.

Buon 25 Aprile, buona festa della Liberazione a tutti e tutte!

Grazie!