La Commissione per la toponomastica della Città di Nichelino ha approvato l’intitolazione della Sala Consiliare del Comune a Domenica “Gina” Saracco, partigiana della Brigata Val Germanasca della V Divisione GL.
Gina, che svolse un importante ruolo di collegamento all’interno del movimento resistenziale del Pinerolese, nel dopoguerra militò nel partito d’Azione e al suo scioglimento nel Partito Socialista.
Fu maestra prima a Barge e poi dal 1961 a Nichelino, dove ricoprì anche la carica di assessore all’Assistenza nella prima giunta Marchiaro (1970-1975).
Fu la prima donna a ricoprire la carica di assessore a Nichelino, anche se con la sensibilità di adesso possiamo aggiungere che si trattava di un assessorato “da donna”, dell’assistenza e non dei lavori pubblici per intenderci; e questo fa capire quanto lungo fosse, e sia tuttora, il cammino della parità.
Il mensile Nichelino Comunità dell’8 settembre pubblica stralci del suo intervento durante la seduta di insediamento della Giunta: “Noi socialisti vogliamo amministrare con i cittadini, partendo dai loro problemi, dalle loro aspirazioni e dalle loro rivendicazioni per trovare ad ogni necessità soluzioni possibili assieme ai cittadini stessi. Questo d’altronde non è che quello che le forze popolari protagoniste della Resistenza intendevano per amministrazione democratica e che per tanti anni hanno atteso invano.”
Negli ultimi anni della sua vita Gina non nascose la sua disillusione: “Avremmo potuto fare di più” scrisse nel suo memoriale. Quanto avranno pesato in questa disillusione le vicende che travolsero il suo partito negli anni Novanta? Quella fitta rete di malaffare e connivenze di cui si era posto al centro, quella corruzione diffusa ad ogni livello della amministrazione pubblica passata alla storia come Tangentopoli? Che colpo dovette subirne, lei che parlava di Resistenza e amministrazione democratica?
Nella foto, la sala consiliare del Comune di Nichelino. Foto da Nichelino online.