Immigrati, partigiani, operai europei contro il nazifascismo.
Un incontro organizzato dal Centro Labriola in collaborazione con le sezioni ANPI della Val Pellice e la Società Generale Operaia.

 

La lotta di Resistenza contro il nazifascismo si fece largo in tutta Europa con caratteri simili o molto diversi da quella italiana.

Il focus dell’incontro riguarderà diversi temi: la resistenza operaia italiana e europea, l’adesione alla resistenza italiana di soldati tedeschi e austriaci, la presenza sul territorio italiano di formazioni partigiane e europee, la presenza di un armeno nella Resistenza francese e non ultima la Resistenza civile e militare in Germania.

In Germania, come in Italia, le forme di dissenso e resistenza, intesa come opposizione, furono molteplici. La resistenza tedesca è stata definita come una resistenza di “sollevazione delle coscienze” dove la decisione di aderire fu fatta su base individuale e “senza popolo”, fu cioè rappresentativa dell’intera società tedesca da un punto di vista sociologico, economico, religioso e politico ma non lo fu da un punto di vista quantitativo. Quel che mancava era un sostegno, reale o potenziale, fra la popolazione.

Opposizione e resistenza rimasero per la maggior parte del popolo tedesco uno stato d’animo di molti, ma tradotto in fatti soltanto da una piccola minoranza.

Difficilmente anche se la Resistenza tedesca fosse riuscita ad uccidere Hitler o a sovvertire il potere nazista, il futuro della Germania sarebbe stato diverso da quello che conosciamo ma una Resistenza ci fu e cosa più importante ha evidenziato una realtà essenziale: il regime nazista fu ostacolato e combattuto anche dall’interno.