di Lorenzo Tibaldo*
1 – La concezione del potere.
Il passaggio dalle società assolutiste a quelle democratiche si è basato su due principi cardine: il diritto di partecipazione popolare con il voto e la divisione dei poteri. Un lungo percorso segnato dalle rivoluzioni inglese, americana e francese.
In Italia si è passati dallo Statuto Albertino (concesso per volontà del re) alla Costituzione (deliberata con voto popolare), dovendo attendere il 1946 perché il voto fosse universale e non solo più maschile.
La Destra sulla partecipazione popolare riesce, con demagogica maestria, a volgerla in senso populista, declamando una democrazia diretta che lega il popolo al leader, annullando nella sostanza le forme rappresentative previste dalla Costituzione (in primis il Parlamento). Strategia politica molto accattivante, coltivata in decenni di antipolitica (perorata non solo dalla Destra), con una progressiva erosione della cultura democratica. Al suo posto si propone la necessità che il potere, per essere efficace, deve essere concentrato nelle mani di pochi (o di uno solo). Purtroppo è anche quanto pensa la maggioranza degli italiani.
Mussolini appena giunto al potere fa deliberare dalla Camera una disposizione secondo la quale i decreti legge del governo avranno il valore di legge, annullando la funzione della Camera. Oggi non si è ancora arrivati a tanto, ma (e non solo dall’attuale governo) i Decreti legge fanno da padrone e la funzione democratica di confronto e di deliberazione del Parlamento è progressivamente inficiata.
Il nodo principale della Destra è eliminare i contrappesi, gli elementi di equilibrio tra i vari poteri fondamentali per una democrazia costituzionale. Subordinare il potere legislativo a quello esecutivo, mettere sono controllo il potere giudiziario, insofferenza per ogni organo di controllo e equilibrio.
Questa politica diventa insidiosa e pericolosa perché salva la forma della democrazia, ma, di fatto, la svuota totalmente. In questo senso si muove la politica reazionaria (cfr. Zack Beauchamp, Lo spirito reazionario, edizione Minimum fax 2024) che sta erodendo la democrazia in America (Trump va radicalmente in questa direzione) in Europa (Orbán con i suoi seguaci tra questi la Destra italiana). Ormai molte società si stanno muovendo verso la forma dell’autocrazia.
Il fatto preoccupante è che questa è una tendenza che si sta diffondendo a macchia d’olio a livello mondiale, quindi un orientamento non parziale e localizzato, ma che apre una nuova fase storica.
* Lorenzo Tibaldo è Presidente del Comitato Val Pellice per la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione.