Nel settembre del 1985 Aurelia Oreglia d’Isola dei conti Malingri di Bagnolo, Leletta, scrisse una lettera a Pompeo Colajanni, il comandante Barbato della guerra partigiana.

Gli intensi rapporti che Leletta ebbe con Barbato, profondamente cattolica lei, fiero comunista lui, erano parte del sostegno attivo e molto spesso rischioso che i Malingri diedero alle formazioni partigiane e ben rappresentano lo spirito del tempo della Resistenza, quando forze di ispirazione diversa seppero unirsi nella lotta antifascista e antinazista. La loro storia è un capitolo di ricerca affascinante, tanto da aver portato lo storico Giovanni De Luna e prenderla a paradigma della “Resistenza perfetta”.

Nella lettera, che fa da premessa alla edizione Franco Angeli dei suoi diari, Leletta ritorna sullo spirito di quegli anni, su quella “gloriosa epopea… nell’incoscienza della prima gioventù”.

Leletta scrive a settembre del 1985 e non è difficile cogliere nelle sue parole l’eco del primo quarantennale della Liberazione, dell’allontanarsi nel tempo di quei pur così intensi ricordi.

(Lettura da Leletta D’Isola, Il diario di Leletta. Lettera a Barbato e cronache partigiane dal 1943 al 1945, Franco Angeli Editori, 1994. Voce: Fiorella)

 

 

Qui la versione scritta.