Nato a Modena il 5 giugno 1924, caduto alla Prabina il 30 dicembre 1943
Dove si trova la lapide
Comune:
Bibiana
Località:
Prabina
Note: Dal centro di Bibiana direzione Bagnolo salire a destra verso Famolasco, per Via Prabina arrivare fino alla omonima frazione su strada in parte sterrata; sulla parete est dell'ultima casa a destra osservando dalla strada.
Cenni storici
Così racconta Vincenzo Modica, il comandante "Petralia" della 105ª Brigata Garibaldi "Carlo Pisacane":
Il 30 dicembre è stato un brutto risveglio, alle ore 8 del mattino la sentinella avvista una colonna di fumo che si levava sopra Bagnolo Piemonte… Nella tarda mattinata tutti gli uomini della pattuglia rientrano alla base, riferiscono di aver visto i tedeschi e di avere avuto un breve scontro.
Verso mezzogiorno dalla mia postazione alla Prabina cominciai a notare movimenti di soldati tedeschi che si dirigevano verso la Bertona... Mi preoccupai subito che tutti fossero nelle posizioni assegnategli. Io mi piazzai accanto a Monetti e alla sua mitragliatrice. Monetti fremeva, aveva i tedeschi sotto tiro e li vedevamo muoversi attorno alla baita, voleva intervenire... Gli dissi di aspettare i miei ordini… Vedevamo altri tedeschi che continuavano a salire, ignari di essere sotto il tiro della nostra mitragliatrice. Parecchi si erano radunati sul pianoro sotto la Bertona. Il momento giusto era arrivato, “spara!” ordinai a Monetti. Un fuoco serrato si riversò sui militari tedeschi, parecchi li vedemmo cadere, altri, sorpresi e smarriti, corsero a ripararsi. La nostra mitragliatrice non cessava di sparare, il garibaldino Venturelli, aiutante alla mitragliatrice, continuava a portare munizioni, tutte le squadre erano entrate in azione e sparavano contro il nemico a ritmo continuo.
Poco dopo i tedeschi, riavutisi dalla sorpresa, si riorganizzavano e dalle loro posizioni passavano al contrattacco. Due aerei di ricognizione sorvolavano la zona della Prabina, riuscivano a individuare le nostra postazioni, e concentravano il fuoco principalmente sulla nostra mitragliatrice. La fossa profonda dove Monetti aveva piazzato la sua arma ci salva dalle pallottole nemiche che continuano a passare sopra le nostre teste, i tedeschi non osavano uscire dai loro nascondigli.
La battaglia durò quasi tre ore. Walter Venturelli continuava a rifornire di munizioni la mitragliatrice ma in uno dei suoi giri, forse sportosi più del necessario, venne colpito da una raffica di mitraglia e cadde eroicamente vicino a Monetti.. Poco tempo dopo Monetti venne colpito in pieno petto e cadde attaccato alla sua mitragliatrice.