Nato a Torre Pellice il 6 ottobre 1921, caduto a Torre Pellice il 5 febbraio 1944.

Dove si trova la lapide

Comune:

Torre Pellice

Località:

piazza San Martino

Note: nella piccola area verde della piazza a destra della fontana di Carlo Alberto

Cenni storici

Pierino Boulard, contadino di Torre Pellice, fu tra i primi a lavorare alla organizzazione clandestina dei gruppi antifascisti che si erano andati formando in valle nella primavera-estate del 1943. Fu lui, insieme a Sergio Toja, il primo responsabile dell'intendenza, una unità di una ventina di uomini deputata a rifornire di viveri ed armi le prime bande di partigiani che erano salite in montagna.
Nel dicembre del '43 sotto il comando di Poluccio Favout partecipò alla missione nel vallone di San Germano e nella valle Germanasca che portò all'allargamento del fronte partigiano tramite la costituzione di forti nuclei armati anche in quelle valli.
La sua morte fu una delle tante ritorsioni all'attacco che i partigiani avevano sferrato alla caserma della Guardia confinaria di Bobbio Pellice, la prima vera operazione militare partigiana in valle.
Nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio del 1944 i partigiani attaccarono la caserma e dopo due giorni vi penetrarono vittoriosi prendendo prigionieri i 41 militi presenti. La notte tra il 3 e il 4 febbraio i tedeschi guidarono un'operazione di rastrellamento che scattò alle prime ore del mattino. Truppe del 15° reggimento di polizia SS, del battaglione della Guardia nazionale repubblicana e della Flak supportate da 4 carri armati si spinsero fino oltre Bobbio, dopo avere catturato a Luserna San Giovanni e Torre Pellice quaranta ostaggi da usare come merce di scambio.
Prima di predisporsi alla trattativa e allo scambio di prigionieri, bruciarono una sessantina di case e uccisero 16 persone. Pur consapevoli della debolezza del nemico, i partigiani accettarono lo scambio per evitare ulteriori ritorsioni nei confronti della popolazione.
Pierino Boulard fu sorpreso con le armi mentre stava rifugiandosi nella sua casa al Forte, a Torre Pellice, la notte tra il 4 e il 5 febbraio 1944; catturato, dopo avergli sequestrato l'arma gli si disse che poteva andarsene per potergli così sparare alla schiena.
A lui nell'agosto del '44 venne intitolata una brigata della V Divisione Giustizia e Libertà.