Nato a Saluzzo il 3 novembre 1923, caduto a Torre Pellice, ponte Blancio il 6 giugno 1944.

Dove si trova la lapide

Comune:

Torre Pellice

Località:

Ponte Blancio

Note: da Torre Pellice per via Val Pellice, superato il ponte Blancio, sul costone dell'inverso davanti al ponte

Cenni storici

Alberto Calleri di Sala, allievo della Regia Accademia Aeronautica di stanza a Forlì, dopo l'8 settembre del 1943 torna in Piemonte e milita nelle formazioni di Giustizia e Libertà, ma ben presto decide di varcare la linea del fronte per unirsi all'Esercito Regio, una scelta comune a molti giovani di famiglia aristocratica, antifascisti perché legati a un patto di fedeltà alla casa reale.

Raggiunge Taranto dove il padre è Comandante di Piazza e frequenta a Brindisi un campo alleato di addestramento per i Reparti speciali; paracadutato in Corsica e sbarcato in Liguria da un motoscafo (altri dicono da un sommergibile), arriva a Torino portando con sé una ricetrasmittente e trova rifugio in un primo tempo nell'ospedale Molinette grazie alla copertura di un amico medico. Fermato in quei giorni dalle SS si racconta che sia riuscito a convincerle che la sua ricetrasmittente era un apparecchio radiologico.

Raggiunge in seguito la val Pellice, dove è ospite del sacerdote di Villar.

Il 6 giugno del 1944 è sorpreso da una pattuglia di SS al ponte Blancio a Torre Pellice; ferito nel corso di un breve conflitto a fuoco, viene ucciso con un colpo alla nuca.

Sull'agguato esistono versioni diverse: una versione vuole che le SS stessero aspettando lui a seguito di una delazione, un'altra che si trovassero lì per tendere un agguato ad altri due partigiani del cui passaggio in zona avevano avuto notizia.

Alla morte di Alberto il fratello minore Edoardo, ancora liceale, entra a sua volta nella Resistenza.