Cenni storici
Giovane studente cattolico del Collegio valdese di Torre Pellice, Sergio Toja aderì giovanissimo al primo gruppo di antifascisti che si ritrovavano clandestinamente a Torre Pellice e nei dintorni fin dalla primavera del 1943 e fu tra i primi a passare alla organizzazione clandestina, dove assunse ben presto l’incarico di sovrintendere al rifornimento di viveri e materiali per le bande che andavano formandosi ai Chabriols, alla Sea, al Bagnau.
Negli ultimi giorni del 1943 una puntata tedesca disperse i garibaldini di Barge e Bagnolo, e nei giorni successivi una operazione in grande stile percorse la val Pellice: i partigiani evitarono lo scontro ma vennero bruciate le case che i tedeschi avevano ragione di ritenere che li avessero ospitati e il Bagnau venne bombardato dalla bassa valle. Fu in questo contesto di aumento della pressione e di vero e proprio dispiegarsi della guerra di Resistenza e di Liberazione che maturò la morte di Sergio Toja e di Gianni Mariani.
Il 20 gennaio una pattuglia della milizia confinaria fascista di Bobbio Pellice cattura alla conca del Prà quattro contrabbandieri che rientravano dalla Francia col loro carico di merce, disarmati. Due di loro sono in realtà partigiani, Pietro Paulasso della squadra di Bobbio Pellice e Attilio Benedetto della squadra dei Ventuno dei Chabriols, ma non è certo che la milizia ne fosse a conoscenza. Il comando partigiano, per parte sua, viene informato della cattura di Paulasso ma non di quella di Benedetto. La sera del 24 i quattro prigionieri, sotto scorta di due militi e di quattro carabinieri sono in procinto di essere tradotti a Pinerolo per ulteriori accertamenti: il loro arrivo alla stazione di Torre Pellice viene immediatamente segnalato...
In quel momento alla cascina dei Favout ai Bellonatti di San Giovanni, Poluccio Favout, Sergio Toja, Dino Buffa, Giovanni Nicola, Roberto Malan e altri sono in riunione di comando.
Così racconta Roberto Malan:
… Era una riunione di comando, qualcuno ci viene a dire che i fascisti a Bobbio Pellice avevano preso 4 giovani e se li portavano via in treno a Pinerolo. Non abbiamo nemmeno potuto parlare, ho cercato di trattenerlo, ma Toja è scappato in bicicletta per raggiungere il treno, che doveva partire dopo pochi minuti.
A decidere d'impulso di intervenire e a riuscire a salire sul treno alla stazione di Luserna San Giovanni sono Sergio Toja, Dino Buffa, Giovanni Nicola, Giulio Minetto e Gianni Mariani; Poluccio Favout, attardato da una slogatura alla caviglia non fa a tempo.
Su quello che succede all'arrivo del treno alla stazione di Bibiana nel momento in cui i partigiani si fanno avanti per liberare i prigionieri si hanno differenti versioni, quella più accreditata vuole che la scorta stia per consegnare i prigionieri ai partigiani e che uno dei militi si sia opposto non esitando a sparare contro carabinieri e commilitoni. Nello scontro Sergio Toja e un carabiniere vengono feriti a morte, Gianni Mariani e i due militi gravemente feriti; Mariani decederà il giorno dopo a Pinerolo. I prigionieri riusciranno a fuggire.
Alla sua morte la 5ª Divisione Giustizia e libertà decide di assumere il suo nome divenendo la Divisione alpina "Sergio Toja". Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.